salò lago di garda

Salò: dalla terra al cielo.

Salò.

Il filo incantato di questo numero primaverile vi porta a Salò.

Da protagonista, Salò ha vissuto epoche diverse con personaggi che hanno segnato storia, scienza, arte, musica, tra fulgori e tragedie, fino all’aspetto attuale di città votata al turismo, alla cultura, alle attività industriali e commerciali. Due le prospettive da cui visitare la città: piedi a terra e lento cammino nel centro storico e sul lungolago, oppure sguardo curioso su visioni inedi- te, sorprendenti, catturate dal cielo.

La notorietà di Salò risale principalmente agli allori dell’epoca veneziana e agli oscuri 600 giorni della Repubblica Sociale ita- liana, tutto documentato nel MuSA, il Museo di Salò, inaugurato a giugno del 2015.

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MUSA

Il primato di Salò sulla Comunità di Riviera o “Magnifica Patria” durante la Serenissima (1426-1797) è dimostrato, tra gli altri, dal dato demografico: a metà del ‘400 contava 3 mila abitanti come Torino e Treviso. Un’accorta politica culturale e artistica contribuì al suo divenire capitale, come dimostrano i tesori acquistati dal Comune per la Pieve, ricostruita a partire dal 1453. Da ammirare al MuSa i codici miniati quali una Bibbia atlantica di scuola roma- na dei primi decenni del XII secolo, quattro corali veronesi della fine del Trecento e le cinque legature in cuoio con decorazioni in ottone del 1524, oltre a dipinti per i palazzi del Comune e del Provveditore veneziano.

L’esposizione prospettica di violini annuncia la sala dedicata a Gasparo da Salò (1540-1609), celebre liutaio, riconosciuto ma- estro dai suoi successori e da collezionisti come d’Annunzio che ideò la celebre Coppa del Liutaio realizzata da Renato Brozzi (1924) e qui esposta.

Testimoni del tempo sono i cimeli garibaldini messi a disposizio- ne dal Museo Storico del Nastro Azzurro (da visitare nel piano sottostante) e dalla Società di Mutuo Soccorso di Salò.
La vitalità artistica della città emerge attraverso i disegni e i ritratti della società salodiana tra fine Ottocento e anni Venti, quando inizia il suo appeal come luogo di villeggiatura.

Di arte narrano “I segni del XX secolo” e il fondo grafico della “Civica Raccolta del Disegno”, fondata a Salò nel 1983 per documentare l’arte italiana di grandi maestri del Novecento; di scienza parlano le sale dedicate all’osservatorio meteosismico istituito nel 1887 e tuttora attivo. 

ATENEO DI SALÒ

E’ l’istituzione culturale più longeva dell’intera area benacense, una delle più antiche di Lombardia, Veneto e Trentino, erede di- retto dell’Accademia degli “Unanimi” istituita a Salò il 20 maggio 1564. Nell’ingente patrimonio librario composto da venticinque- mila volumi, in gran parte riguardanti argomenti benacensi, spiccano cinquecentine e incunaboli stampati tra il 1470 e la fine del secolo a Toscolano; una Bibbia miniata del XII secolo; il Tesoro del Duomo, consistente di quattro antifonari per il canto liturgico gregoriano del XIII- XIV secolo.

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SALÒ DAL CIELO

Un altro libro su Salò? Sì, ma speciale. Salò a volo d’uccello svela la città attraverso la fotografia aerea di Bamsphoto Rodella e i testi avvincenti di Marcello Zane. I profili, le profondità, le suggestioni degli aspetti storici, naturalistici, paesaggistici sono documentati dalle immagini colte dalla prospettiva inusuale del cielo. Tutto è ritratto, dai monumenti nazionali quali il Duomo, il Lazzaretto, il Palazzo Terzi-Martinengo, alle vie, le piazze, il porto, il golfo, fino alle colline. Non manca nulla delle sezioni in cui si può incasellare la lunga vita di Salò, semmai c’è la rivelazione di scorci, angolazioni, punti di vista che il volume esibisce, sor prendendo il lettore. Non è solo un bel libro: la percezione aero- fotografica rende unico Salò a volo d’uccello.

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Minuscole onde circolari posavano l'acqua del lago sulla riva, come spedite, lì, da lontano. (Alessandro Baricco)