lazise lago di garda

Lazise: dal moderno e l’antico.

Lazise.

Riluce dei bagliori lacustri proiettati sul castello, le torri, la Dogana veneta, il porto multicolore.

Il castello affacciato sul lago ne prende i bagliori e la luce trasfigura le pietre in essenze incorporee: la storia, le feste, le tragedie, i fulgori e le cadute di Lazise sono impersonati dal maniero, la Dogana veneta, le chiese. Ma prima ancora, i documenti e la paleontologia hanno conservato millenni di esistenza e qualche primato. La visione iniziale di Lazise è la roccaforte, racchiusa tra sei torri; avanzando tra le vie abbellite dalle fioriere si arriva all’ampia piazza luminosa, alle passeggiate lungolago, al porto multicolore.

gardamore rivista
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UMANITÀ ANTICA

Notevole il patrimonio palafitticolo scoperto in località La Quercia e al Bor di Pacengo, che ha restituito materiali attribuibili all’età del Bronzo medio (sedicesimo, tredicesimo secolo a.C.). L’antica Lazisium, stazione portuale fin dall’epoca romana, appartenne nel XI secolo ai Bevilacqua che vi costruirono un castello. Impor- tante mercato medioevale, si considera il primo comune d’Italia, risalente al 993. Gli Scaligeri la trasformarono in baluardo difensivo: il castello racchiude il borgo originario con sei torri, tra cui le antiche Porta Lion e Porta Nuova. Il mastio è soprannominato il Torrazzo delle ore e l’orologio è fermo al momento in cui fu colpito da una bombarda. Racchiuso nello splendido parco che circonda villa Bernini – con accesso al lago da una darsena coperta da macchia mediterranea, sta il castello scaligero, visitabile a richiesta. L’importanza militare di Lazise fu valorizzata da Venezia, che vi costruì un arsenale e la Dogana, edificio cinquecentesco che ospita mostre, spettacoli, eventi come la festa del Chiaretto. Sulla piazza del porto, insignita di tratti medioevali e veneziani, si affacciano case, portici, negozi, che si susseguono tra strette vie all’interno dell’antica cinta muraria. Esempio di stilemi architettonici veneto-lombardi risalenti al periodo comunale è la chiesa di S. Nicolò, eretta sul porto nel XII secolo, finemente decorata all’interno e all’esterno. A nord si trova villa Pergolana immersa nel parco e poco distante la chiesa di Santa Maria delle Grazie, che appartenne ad un antico convento.

WINE DISCOVERY MUSEUM DI MASI

Si trova presso la Tenuta Canova di Lazise, in panoramica visione sul Garda, ed è il vincitore del Concorso Internazionale dedicato alle eccellenze dell’enoturismo mondiale “Best of Wine Tourism 2019”. Il premio è conferito dalla rete delle Great Wine Capitals, il network creato tra dieci città capi- tali dell’eccellenza vitivinicola mondiale, tra cui Verona. L’originalità del Masi Wine Discovery Museum verte su un percorso esperienziale alla scoperta del vino, dell’azienda e del suo territorio. Accoglie il visitatore una sala dedicata alla viticoltura: clima, terreno e varietà delle uve, con al centro l’opera dell’uomo. Seguono le tecniche enologiche, dove il focus è l’appassimento e il cuore scenografico un gigantesco tino che regala un’esperienza sensoriale unica e coinvolgente: vivere in tre minuti sette giorni di fermentazione attraverso immagini, profumi e suoni catturati dal vivo. Il percorso si conclude nel “salotto di famiglia” dove le pareti narrano la storia e l’attualità di Masi e della famiglia Boscaini che dal 1772 ne è motore e custode. 

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QUELLENHOF LUXURY RESORT

Inaugurato da pochi giorni, proprio a Lazise, il primo 5 stelle della riviera veronese del Garda. Si tratta del Quellenhof Luxury Resort della famiglia Dorfer, proprietaria del prestigioso hotel Quellenhof in Alto Adige. La “Q” del logo indica, oltre al nome, il top della qualità che l’ospite può trovare sia nel resort in Val Passiria che in quello del Garda. Come spiega il proprietario Heinrich Dorfer, «Era un mio sogno inaugurare una struttura a Lazise, luogo che da anni frequentiamo durante le nostre vacanze. Ho avuto l’occasione di comprare un terreno affacciato sul Lago di Garda e non me la sono lasciata sfuggire». Il progetto degli architetti Marx & Ladurner riqualifica un’area di circa 12mila mq prima occupata da serre dismesse e crea una struttura ben armonizzata con il territorio: gli elementi massicci in pietra sono alleggeriti da ampie vetrate che portano l’occhio all’alto, dove la sky pool e il ristorante panoramico dominano il boschetto di ulivi sullo sfondo di uno dei più bei laghi italiani. Stefan Margesin sarà il giovane direttore del nuovo hotel, che impiegherà circa una settantina di dipendenti, di cui un 80% proveniente dalla provincia di Verona. 

QUELLENHOF LUXURY RESORT
Ho appreso a guardare in te, come si guarda in un lago. (Sergej Aleksandrovič Esenin)
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